MINISTERO DELL'UNIVERSITA' |
|
...........................................
...........................................
...........................................
Linee per il Riordino del Sistema Nazionale della Ricerca astronomica e astrofisica
Un esempio di come si potrà e dovrà
procedere, anche nell'ambito del Ministero dell'Università e della
Ricerca Scientifica e Tecnologica, che presenta la maggior ricchezza ed
eterogeneità di istituti vigilati, è l'accorpamento, assieme
al Centro per la gestione del Telescopio Nazionale Galileo degli Osservatori
Astronomici e Astrofisici, con la conseguente costituzione di un Istituto
Nazionale per le Scienze del Cosmo. Si tratta di un tipico caso di settore
scientifico maturo, che ha sviluppato autonomamente un alto grado di
consapevolezza e di consenso intorno ad una soluzione specifica di riordino
e dove da molto tempo è sentital'esigenza di una maggiore funzionalità
Dal punto di vista delle afferenze istituzionali
la ricerca astronomica italiana articolata in tre parti: osservatori
astronomici e astrofisici, istituti e centri del CNR, strutture universitarie.
Gli osservatori in numero di dodici, sono enti autonomi di ricerca afferenti
al Ministero dellÕUniversit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Le loro sedi, Torino, Milano, Trieste, Padova, Bologna, Firenze, Teramo,
Roma, Napoli, Cagliari, Catania e Palermo, formano una rete per la ricerca
astronomica ben distribuita sul territorio nazionale. La somma delle dotazioni
organiche coinvolge circa 850 unit di personale, di cui 270 distribuite
nelle tre fasce di ricercatori astronomi, astronomi associati e ordinari.
Gli appartenenti a queste due ultime fasce per legge possono essere chiamati
a ricoprire ruoli corrispondenti della docenza universitaria, e viceversa.
Il coordinamento degli OO.AA. è svolto
dal Consiglio per le Ricerche Astronomiche (CRA), organo di consulenza
del Ministro, istituito con il DPR 163/82 in una situazione organizzativa
e gestionale degli OO.AA. radicalmente diversa da quella presente. Esso
stato elemento fondamentale non solo per la crescita della ricerca scientifica
condotta negli osservatori, ma pi in generale per lo sviluppo della ricerca
astronomica nazionale con riferimento al lancio di due grandi progetti
strumentali, il Telescopio Nazionale Galileo e la partecipazione allÕimpresa
internazionale nota come Large Binocular Telescope. Nel 1996 gli OO.AA.
hanno costituito un Consorzio Nazionale per l'Astronomia e l'Astrofisica
(CNAAA) allo scopo di gestire i fondi messi a disposizione dal DL 323/96
(8 Mdi/anno per cinque anni) per la realizzazione e utilizzazione di strumenti
e impianti di ricerca astronomica e astrofisica. Gran parte di questi fondi
sono ora impegnati per la gestione del Telescopio Nazionale Galileo (TNG),
il cui utilizzo è esteso a tutta la comunità astronomica
nazionale, università e CNR compresi.
Il CNR possiede sette istituti, Torino, Milano,
Bologna 2, Frascati 2, Palermo, e un centro ad Arcetri (Fi), specificamente
dedicati alla ricerca astrofisica. Il personale coinvolto è complessivamente
di circa 320 unit, di cui circa 180 appartenenti al personale di ricerca.
La docenza in discipline astronomiche (presente in 23 università)
coinvolge 120 docenti e circa 40 ricercatori, cui occorre aggiungere circa
30 docenti e ricercatori afferenti a discipline affini. Sono attivi 5 dottorati
di ricerca e 2 corsi di laurea in astronomia.
Il finanziamento ordinario degli OO.AA. è,
per il 1997, di 73 miliardi. Quello delle strutture del CNR, più
difficile da quantificare, è di circa 35 miliardi/anno. Ancora più
difficile appare una valutazione globale dei finanziamenti universitari,
che trascurando gli stipendi del personale docente, ma includendo quelli
dei ricercatori, ammonta a circa 10 miliardi/anno. A questi bisogna aggiungere
8 miliardi/anno per il Consorzio, 135 miliardi per le attività internazionali
e 30 miliardi/anno di finanziamenti ASI per il settore della Scienza dell'Universo.
La ricerca astronomica appartiene al gruppo
delle big sciences in quanto si fonda sull'utilizzo di potenti e costosi
apparati strumentali da terra e dallo spazio, sullo sviluppo delle tecnologie
più avanzate per la rivelazione dei segnali, sull'impiego delle
tecniche informatiche più sofisticate per l'acquisizione e analisi
dei dati, sull'uso di reti adeguate per la trasmissione di grandi moli
di dati, nonché sul calcolo ad alte prestazioni per lo studio di
sistemi fisici di grande complessità. L'alto livello della competizione
internazionale richiede che si ponga mano con urgenza ad un riassetto organizzativo.
E' maturo il tempo perché si possa
procedere quindi all'accorpamento in un unico Istituto Nazionale delle
strutture che operano nel settore dell'Astronomia e dell'Astrofisica [Istituto
Nazionale di Scienze Cosmiche (INSCO)] Con la realizzazione di tale Istituto
nazionale, si potranno conseguire i seguenti obiettivi principali: