MINISTERO DELL'UNIVERSITA'    
E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA     


RELAZIONE ALLE CAMERE DEL MINISTRO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
(Art. 18, comma 3, Legge 59/97) 31 luglio 1997

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(Il documento completo)


Linee per il Riordino del Sistema Nazionale della Ricerca astronomica e astrofisica

     Un esempio di come si potrà e dovrà procedere, anche nell'ambito del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, che presenta la maggior ricchezza ed eterogeneità di istituti vigilati, è l'accorpamento, assieme al Centro per la gestione del Telescopio Nazionale Galileo degli Osservatori Astronomici e Astrofisici, con la conseguente costituzione di un Istituto Nazionale per le Scienze del Cosmo. Si tratta di un tipico caso di settore scientifico maturo, che ha sviluppato autonomamente un alto grado di consapevolezza e di consenso intorno ad una soluzione specifica di riordino e dove da molto tempo è sentital'esigenza di una maggiore funzionalità
     Dal punto di vista delle afferenze istituzionali la ricerca astronomica italiana articolata in tre parti: osservatori astronomici e astrofisici, istituti e centri del CNR, strutture universitarie. Gli osservatori in numero di dodici, sono enti autonomi di ricerca afferenti al Ministero dellÕUniversit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Le loro sedi, Torino, Milano, Trieste, Padova, Bologna, Firenze, Teramo, Roma, Napoli, Cagliari, Catania e Palermo, formano una rete per la ricerca astronomica ben distribuita sul territorio nazionale. La somma delle dotazioni organiche coinvolge circa 850 unit di personale, di cui 270 distribuite nelle tre fasce di ricercatori astronomi, astronomi associati e ordinari. Gli appartenenti a queste due ultime fasce per legge possono essere chiamati a ricoprire ruoli corrispondenti della docenza universitaria, e viceversa.
     Il coordinamento degli OO.AA. è svolto dal Consiglio per le Ricerche Astronomiche (CRA), organo di consulenza del Ministro, istituito con il DPR 163/82 in una situazione organizzativa e gestionale degli OO.AA. radicalmente diversa da quella presente. Esso stato elemento fondamentale non solo per la crescita della ricerca scientifica condotta negli osservatori, ma pi in generale per lo sviluppo della ricerca astronomica nazionale con riferimento al lancio di due grandi progetti strumentali, il Telescopio Nazionale Galileo e la partecipazione allÕimpresa internazionale nota come Large Binocular Telescope. Nel 1996 gli OO.AA. hanno costituito un Consorzio Nazionale per l'Astronomia e l'Astrofisica (CNAAA) allo scopo di gestire i fondi messi a disposizione dal DL 323/96 (8 Mdi/anno per cinque anni) per la realizzazione e utilizzazione di strumenti e impianti di ricerca astronomica e astrofisica. Gran parte di questi fondi sono ora impegnati per la gestione del Telescopio Nazionale Galileo (TNG), il cui utilizzo è esteso a tutta la comunità astronomica nazionale, università e CNR compresi.
     Il CNR possiede sette istituti, Torino, Milano, Bologna 2, Frascati 2, Palermo, e un centro ad Arcetri (Fi), specificamente dedicati alla ricerca astrofisica. Il personale coinvolto è complessivamente di circa 320 unit, di cui circa 180 appartenenti al personale di ricerca. La docenza in discipline astronomiche (presente in 23 università) coinvolge 120 docenti e circa 40 ricercatori, cui occorre aggiungere circa 30 docenti e ricercatori afferenti a discipline affini. Sono attivi 5 dottorati di ricerca e 2 corsi di laurea in astronomia.
     Il finanziamento ordinario degli OO.AA. è, per il 1997, di 73 miliardi. Quello delle strutture del CNR, più difficile da quantificare, è di circa 35 miliardi/anno. Ancora più difficile appare una valutazione globale dei finanziamenti universitari, che trascurando gli stipendi del personale docente, ma includendo quelli dei ricercatori, ammonta a circa 10 miliardi/anno. A questi bisogna aggiungere 8 miliardi/anno per il Consorzio, 135 miliardi per le attività internazionali e 30 miliardi/anno di finanziamenti ASI per il settore della Scienza dell'Universo.
     La ricerca astronomica appartiene al gruppo delle big sciences in quanto si fonda sull'utilizzo di potenti e costosi apparati strumentali da terra e dallo spazio, sullo sviluppo delle tecnologie più avanzate per la rivelazione dei segnali, sull'impiego delle tecniche informatiche più sofisticate per l'acquisizione e analisi dei dati, sull'uso di reti adeguate per la trasmissione di grandi moli di dati, nonché sul calcolo ad alte prestazioni per lo studio di sistemi fisici di grande complessità. L'alto livello della competizione internazionale richiede che si ponga mano con urgenza ad un riassetto organizzativo.
     E' maturo il tempo perché si possa procedere quindi all'accorpamento in un unico Istituto Nazionale delle strutture che operano nel settore dell'Astronomia e dell'Astrofisica [Istituto Nazionale di Scienze Cosmiche (INSCO)] Con la realizzazione di tale Istituto nazionale, si potranno conseguire i seguenti obiettivi principali:



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