150 anni fa - Espropri per pubblica utilità

un articolo della serie: 150 anni - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri

Nell'inverno 1869-70 i lavori all'Osservatorio procedono a rilento. Dopo l'inaugurazione della postazione provvisoria del telescopio Amici e nell'attesa, vana, che la legge per l'Osservatorio venga approvata in Parlamento, vengono completati i lavori della strada di accesso alla cupola, anche se sembra mancare la necessaria autorizzazione. Il Ministro della Pubblica Istruzione esorta Donati ad attenersi, per l'avvenire, alle regole della pubblica amministrazione; per evitare ulteriori indugi e incomprensioni, però, richiede anche di trattare direttamente con l'astronomo, senza dover passare attraverso il solito balletto gerarchico: da Ministero a Sovrintedenza dell'Istituto di Studi Superiori; da Sovrintendenza a Presidenza della sezione di scienze fisiche e naturali; da Presidenza a, finalmente, Donati!

In realtà i lavori non avrebbero potuto procedere molto di più: sebbene già tutto il podere della Cappella fosse stato reso disponibile per l'Osservatorio, ancora non lo era la sommità della collina di Arcetri, di proprietà privata. Finalmente, nella primavera del 1870, vengono fatti i primi espropri per pubblica utilità: con un contratto dell'8 aprile, il proprietario Giuseppe Vitolini cede un terreno di circa 3500 metri quadri; il 14 maggio è la volta della Contessa Enrichetta Bartolomei nei Passerini, che cede altri 3200 metri quadri. Le cessioni vengono completate due anni dopo, il 20 maggio 1872, con l'esproprio di altri 1300 metri quadri a Vitolini.

Per gli espropri, furono spese in totale circa 19000 lire, il 18% di tutta la spesa preventivata per l'Osservatorio e più del doppio di quanto indicato nel progetto di legge presentato alla Camera. Stime sbagliate? Per Mariano Falcini, architetto dell'Osservatorio e responsabile delle perizie sui terreni espropriati, la ragione era un'altra: "quei malanni proprietari che azzardarono domandare venti volte più del giusto."!

 Mappa catastale con evidenziati gli espropri del 1870-1872

I due possedimenti Bartolommei-Passerini (in rosa) e Vitolini (in azzurro) da cui vennero espropriati i terreni necessari alla costruzione dell'Osservatorio (in blu, con i confini dati da una pianta catastale del 1884). Elaborazione su mappe del Catasto Storico Regionale.

I documenti relativi al proseguimento dei lavori nel 1870 e agli espropri si trovano nell'Archivio dell'Osservatorio di Arcetri (fondo Donati, 1013)  e nell'Archivio dell'Università degli Studi di Firenze (Fondo Carteggi della Soprintendenza: anno 1870, fasc. 10; 1873, f. 52; 1891, f. 67). Il commento di Falcini viene da una lettera conservata nell'Archivio dell'Osservatorio di Monte Porzio (Corrispondenza Donati, 243).