150 anni fa - La cupola per il nuovo osservatorio

un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri

Il 22 maggio 1867 Carlo Matteucci, Direttore del Museo, chiede al Ministro della Pubblica Istruzione il permesso di poter pagare un anticipo alle ditte Novello Ponsard & Gigli e Stoppa & Bencini per la costruzione della Cupola dell'Osservatorio. La prima ditta si sarebbe dovuta occupare del "lavoro in ferro battuto della cupola", la seconda dell' "opera in legname e il tetto di rame della cupola stessa". Si tratta di un anticipo sui contratti "che a forma di consuetudini e degli accordi presi si dovranno dare a quei due fabbricanti e che sarà necessario di sborsare se si vuole che quei lavori comincino". I fondi da utilizzare sono quelli per la costruzione della montatura del telescopio Amici.

Parte allora il solito balletto fra Ministero e Museo (sede della Sezione di Fisica e Storia Naturale dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze) sulla necessità di conformare procedure e contratti alla normativa vigente, complicati anche dal fatto che, per voci sull'imminente scioglimento della Novello Ponsard & Gigli, il lavoro sulle parti metalliche viene poi affidato alla Fonderia Benini del Pignone

L'Osservatorio negli anni 70-80 del XIX secolo

Dettaglio sull'Osservatorio e la sua cupola (1880 ca)

Fra le persone pagate per la realizzazione della cupola figura Alphonse Thibaut, che ne fece il disegno. Thibaut era un commerciante di legnami parigino, collaboratore della fonderia Benini. È curiosa l'omonimia con quel Thibaut, costruttore di meccanismi per teatri, incaricato della realizzazione delle cupole dell'Osservatorio di Pulkovo, inaugurato nel 1839. Forse Donati aveva cercato di emulare i disegni di quella "Mecca dell'Astronomia", affidando il progetto della cupola per l'Osservatorio di Arcetri ad un erede di quel Thibaut?

La lettera del 22/5/1867 è conservata nell'archivio del Museo Galileo di Firenze (ARMU affari 77, fascicolo 30).