150 anni fa - la depressione autunnale di Donati

un articolo della serie: 150 anni fa - le tappe della fondazione dell'Osservatorio di Arcetri

Sul finire del 1871 Giovanni Battista Donati fu preso dallo sconforto per i vari problemi che affliggevano il nuovo Osservatorio: l'impossibilita' di esegure osservazioni astronomiche, il superamento del budget previstol'inconcludente iter parlamentare della legge per il nuovo istituto, la lentezza del Ministero, e, non ultima, la "scapitalizzazione" di Firenze, ovvero lo spostamento finale di tutti gli uffici verso Roma.  Lo stato d'animo dell'astronomo (così come lo stato dei lavori ad Arcetri)  è ben riassunto in una lettera del 18 ottobre 1871 al direttore dell'Osservatorio di Brera Giovanni Virginio Schiaparelli:

C:mo Amico Schiaparelli [...] io sono un Astronomo a cui non è dato nel momento di poter rivolgere al cielo il più piccolo cannocchiale. La Macchina Parallattica del Gran Rifrattore di Amici, che come sapete era stata montata in un luogo provvisorio, si è dovuta ora smontare, perchè è necessario portarne la base nel luogo definitivo al Nuovo Osservatorio prima che sia fatto il muro in giro; e ciò per maggiore facilità; perchè dopo che il muro fosse fatto sarebbe più difficile di introdurci quella grossa e pesante base. Del Vecchio Osservatorio non ho più nulla; perchè quel locale è stato aggiunto al Palazzo Pitti. Voi crederete da ciò che l’Osservatorio Nuovo sia un pezzo avanti e prossimo al poter funzionare. Se credete così, quanto siete lontano dal vero! I lavori procedono lentamente, perchè non vi è impegnata che la sola mia responsabilità; e di questa ne ho impegnata oltre misura. Il Ministero, che, per cento ragioni inutili a dirsi qui, accordò che per l’espropriazione del terreno si spendesse più del doppio di quello che era stato giustamente previsto in perizia, non accorda più neppure quel di più già speso e che ora sarebbe urgente di avere per altri lavori e insomma non ci sono denari per andare avanti. Quei signori del Ministero (tutta ottima gente) hanno fatto e fanno di grandi promesse; ma a’ fatti non concludono nulla; ed io mi arrabbio, sono inquieto e maledico il momento che mi venne in testa di fare un Oss:rio Nuovo. Se dura così ho intenzione di rinunziare al mio posto di qui, ed occuparmi di qualche altra cosa.

Donati a Schiaparelli 18 10 1871

 La lettera a Schiaparelli del 18/10/1871 (Archivio INAF-Brera)

Di tenore simile sono altre lettere  a colleghi, come quelle inviata al direttore dell'Osservatorio di Palermo Gaetano Cacciatore il mese successivo:

Ma se voi [...] vi poteste contentare di buone speranze, e di magnifiche promesse, da questo Ministero vi è da averne quante se ne vuole: ma ai fatti poi non si conclude niente, ed io lo so per prova. E’ tanto che mi promettevano che avrebbero dato un sussidio per il novo Osservatorio; ma non si va al di là delle promesse, e di fatto il sussidio non è venuto né verrà, e l’Osservatorio per il Ministero rimarrebbe incompiuto, e l’unica mia speranza l’ho nel Municipio e nella Provincia: ma intanto i lavori di devono sospendere, e chi sa quanto tempo occorrerà prima di poterli riprendere. Vedete che bella posizione è la mia! (lettera del 3/11/1871)

Qui siamo scapitalizzati: anche gli Dei Olimpici del Ministero della Pubblica Istruzione se ne sono andati tutti. Io ho avuto luogo di indirizzarmi a loro; ma non rispondono! (lettera del 6/11/1871)

 Oppure in quella dell'8 novembre al fisico Giovanni Cantoni, segretario generale del Ministero della Pubblica Istruzione:

[...] è accaduto ciò che mi faceva tremare quando mi passava dalla mente; ma che non avrei mai creduto che potesse accadere finché nel Ministero vi fosse un uomo dotto e appassionato delle scienze sperimentali e di osservazione quale voi siete. Il Ministro della Pubblica Istruzione ha lasciato Firenze senza aver sistemato, come doveva, l'affare della Fabbrica del Nuovo Osservatorio, ed ora la mia è vox clamantis in deserto.

Molti Ministri sono passati da che è cominciato il malaugurato affare del Nuovo osservatorio e tutti mi hanno incessantemente sollecitato perché lasciassi lì bene in Vecchio osservatorio prima che fosse terminato il Nuovo; [...] Solo quando vidi in campo un Fisico distinto come voi, dissi questi farà da vero [...] e acconsentii ad abbandonare il Vecchio Osservatorio. Ed eccomi tan ridotto al mal partito di non poter fare neppure quelle osservazioni [che] potevo continuare a fare nell'Osservatorio vecchio.

La lettera a Schiaparelli è conservata nell'Archivio INAF-OABrera, Corrispondenza Scientifica, fascicolo 145/67, 18 Ottobre 1871); quella a Cacciatore in Archivio INAF-OAPalermo, Fondo Gaet. Cacciatore 85, 28; la minuta a Cantoni in Archivio INAF-OAMonte Porzio, Fondo Donati,  082.