Tracce di composti organici associati a solfati nel cratere marziano Jezero

 Lo spettrometro SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals) a bordo del rover Perseverance della NASA ha rilevato segnali Raman forti e complessi associati a solfati nel cratere marziano Jezero, in particolare nelle aree denominate Quartier e Pilot Mountain, rispettivamente sul fondo del cratere e sul ventaglio deltizio.

Lo studio “Evidence for polycyclic aromatic hydrocarbons detected in sulfates at Jezero crater by the Perseverance rover”, pubblicato su Nature Astronomy, vede tra gli autori Teresa Fornaro, Giovanni Poggiali, John Robert Brucato, Andrew Alberini, Sole Biancalani, Cristina Garcia-Florentino e Francesco Renzi di INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri.

Non è possibile escludere che queste molecole organiche siano residui derivanti dalla degradazione di materia microbica antica, sebbene l’origine più probabile sia considerata abiotica, più specificamente attraverso reazioni di gas magmatici con ossidi di ferro presenti nelle rocce vulcaniche.

immagineFigura: Vista 3D del target Pilot Mountain, situato sulla sommità del ventaglio deltizio di Jezero crater, dove lo strumento Sherloc di Perseverance ha rilevato firme spettrali compatibili con idrocarburi policiclici aromatici all’interno di grani di solfato. Crediti: T. Fornaro, A. Alberini, G. Poggiali, da: “M2020 Watson — Pilot Mountain, sol 874” by Mastcam-Z

«Quando SHERLOC ha rivelato forti segnali Raman nella regione spettrale degli organici nel target Quartier, ci siamo entusiasmati. Questi segnali erano associati spazialmente a solfati di magnesio e calcio, che sulla Terra mostrano grandi capacità di preservazione della materia organica», afferma Teresa Fornaro di INAF Arcetri. «L’associazione con i solfati era davvero un enigma affascinante e mi ha spinta a esaminare uno per uno gli 839 spettri acquisiti da SHERLOC in cui sono stati rilevati solfati sul fondo del cratere e sul ventaglio deltizio di Jezero, alla ricerca di segnali potenzialmente indicativi di composti organici. In questo modo, ho scoperto che il target Pilot Mountain, situato sulla sommità del ventaglio, mostra segnali Raman simili a quelli osservati in Quartier».

Per verificare l’ipotesi che i segnali osservati sono effettivamente dovuti a molecole organiche, il team ha condotto esperimenti nel Laboratorio di Astrobiologia di INAF Arcetri. Sono stati utilizzati materiali analoghi marziani e strumenti simili a SHERLOC, riproducendo processi naturali in condizioni controllate. Il confronto con i dati acquisiti in situ ha permesso di consolidare l’interpretazione organica.

«Il Laboratorio di Astrobiologia di Arcetri, grazie al supporto dell’INAF e dell’Agenzia spaziale italiana, ha acquisito nel corso degli anni strumentazioni all’avanguardia che ci hanno permesso di ritagliarci un ruolo di rilievo nel contesto internazionale per quanto riguarda i temi dell’astrobiologia», spiega John Brucato di INAF Arcetri, responsabile del laboratorio. «Siamo in grado di caratterizzare i composti organici presenti nei materiali che ci giungono dallo spazio, come le meteoriti o i campioni riportati a terra dalle missioni, e di simulare le condizioni e i processi chimico-fisici che possono verificarsi sulla superficie di Marte. Grazie alla partecipazione alle missioni marziane con i rover Perseverance della Nasa e Rosalind Franklin dell’Esa, il nostro ambizioso obiettivo è riuscire a trovare le biofirme di una vita extraterrestre».

Sebbene non siano state trovate prove che questa materia organica sia di origine biologica, non è possibile escludere completamente che le sostanze organiche rilevate in queste rocce possano derivare dall’alterazione chimica di antichi composti biotici.

In attesa di un possibile futuro ritorno di questi campioni marziani per analisi più dettagliate sulla Terra, i ricercatori continueranno a indagare sulla natura delle altre componenti di questi segnali complessi, la cui origine non è nota.

 

Per approfondire:

- Paper su Nature Astronomy : Evidence for polycyclic aromatic hydrocarbons detected in sulfates at Jezero crater by the Perseverance rover

- Nuove tracce di sostanze organiche su Marte – MEDIA INAF https://www.media.inaf.it/2025/09/04/solfati-perseverance/